
Sulle orme di Salvador Dalí
Per entrare nell’universo di Salvador Dalí, è essenziale conoscere il triangolo daliniano in Catalogna. È un viaggio attraverso i tre punti chiave della vita del genio del surrealismo in Costa Brava. I suoi vertici sono la casa di Portlligat, a Cadaqués; il Teatro-Museo Dalí, a Figueres, e il Castello Gala-Dalí, a Púbol.
Casa di Salvador Dalí: il labirinto sul mare
Attratto dal paesaggio marino, dalla luce e dall’isolamento del luogo, Salvador Dalí si stabilì nel 1930 in una piccola baracca di pescatori a Portlligat. Per 40 anni l’artista ha trasformato questo umile edificio nella sua residenza abituale. Questa è la prima tappa per seguire i passi dell’artista surrealista nella Costa Brava.
La Casa Salvador Dalí è labirintica, raggruppa spazi con passaggi stretti e piccoli dislivelli. Tutte le stanze sono decorate con souvenir e oggetti di Dalí che rivelano il volto intimo della sua vita. Ha vissuto e lavorato in questo edificio unico fino al 1982, quando, dopo la morte di Gala, si è trasferito al castello di Púbol.
Il Teatro-Museo: l’artista Dalí allo stato puroIl Teatre-Museu Dalí è un’opera d’arte a sé stante. Dagli anni ’70 in poi, Salvador Dalí si è dedicato al progetto museale con assoluta dedizione, intervenendo e progettando i più piccoli dettagli affinché il visitatore potesse immergersi in modo assoluto nel suo universo.
Il sigillo daliniano è già visibile sulla facciata, decorata con pane pagès, pane prodotto dai contadini, incorniciata da fantasmagoriche figure sorrette da croci e coronata da un’immensa cupola di vetro. All’interno sono esposti dipinti, disegni, sculture, incisioni, installazioni, gioielli, ologrammi, fotografie, stereoscopie, ecc. La collezione permanente del museo ripercorre il percorso artistico del pittore, dagli esordi alle opere successive, dal futurismo, all’impressionismo e, naturalmente, al surrealismo.
Lo spazio ospita anche una serie di opere che Dalí ha creato con l’esplicito scopo di farle esporre permanentemente nel museo. In questo gruppo si trovano la sala Mae West, la sala Palau del Vent, il Monument a Francesc Pujols e il Cadillac plujós. Il Teatre-Museu è l’ennesimo esempio della versatilità creativa di uno dei geni più universali della Catalogna.
Castell Gala-Dalí: dove si poteva entrare solo su invitoIl terzo vertice del triangolo daliniano è il Castell Gala-Dalí. L’edificio dell’XI secolo fu un dono di Dalí alla sua musa e compagna, Gala. Infatti, lei accettò il dono a una condizione: l’artista non poteva visitare il castello senza un invito scritto da lei.
Quando l’acquistò, la fortificazione era in pessimo stato, con soffitti caduti, crepe sui muri e il giardino semiabbandonato. Eseguì diversi restauri che hanno preservato quest’aria rovinosa dopo il passaggio attraverso il suo filtro creativo. Ne decorò l’interno sulla base di rappresentazioni pittoriche delle pareti, false architetture, barocchismo tessile, antiquariato, simboli romantici… Dipinse personalmente i soffitti affinché, secondo lo stesso Dalí, “quando (Gala) alzerà lo sguardo, mi ritrovi sempre nel suo cielo”.
Ora anche tu potrai contemplare questo cielo.